
Crisi idrica in Italia: il 2025 si apre con un Paese diviso a metà
Ne parla il Segretario generale Casini a Rai Radio1
Marco Casini, Segretario Generale AUBAC, è stato ospite a "L'Italia in diretta" su Rai - Radiotelevisione Italiana Radio1 per fare il punto sulla situazione idrica in Italia e in Europa.
Qual è lo stato attuale?
Le temperature record del 2024, l’anno più caldo mai registrato, unite a una piovosità estremamente scarsa, stanno causando un progressivo esaurimento delle riserve idriche. Il bacino Mediterraneo è particolarmente esposto alle conseguenze del cambiamento climatico e l'Italia vive una situazione critica, con un Nord più stabile e un Centro-Sud in condizioni di severità idrica medio-alta, specie in Sicilia e Basilicata.
Le cause principali:
- Infrastrutture vetuste, con idriche che superano il 40% a livello nazionale. Nel distretto dell’Appennino centrale, il servizio idrico registra perdite pari a oltre il 51%.
- Insufficiente capacità di raccolta dell'acqua piovana, di recupero delle acque reflue, e impianti di desalinizzazione.
Cosa si può fare?
"Occorrono miliardi di euro di investimenti e programmi strutturati per modernizzare le reti idriche e aumentare la resilienza del sistema. Dobbiamo affrontare il cambiamento climatico e salvaguardare il nostro patrimonio ambientale, culturale e turistico", ha dichiarato Marco Casini.
AUBAC è in prima linea per analizzare le evoluzioni del territorio e proporre soluzioni concrete: Osservatori sulla siccità, reti di monitoraggio dei bacini idrici e una visione chiara per il futuro della risorsa acqua in Italia.