Usi idrici
Usi idrici
Ogni anno nel distretto dell’Appennino centrale vengono prelevati mediamente oltre 3,6 miliardi di metri cubi, corrispondenti a circa il 12% del prelievo totale annuo nazionale pari ad oltre 30 miliardi di metri cubi.
La modalità di approvvigionamento idrico prevalente è costituita da fonti d’acqua sotterranea che incidono su oltre il 95% dei prelievi (di cui circa il 75% da sorgenti e il 25% da pozzi). Il rimanente 5% è costituito da bacini artificiali, corsi d’acqua superficiali e, in minima parte, da acque marine e salmastre per l’approvvigionamento delle isole o sopperire a importanti carenze locali.
I principali serbatoi della risorsa idrica (oltre l’80% della risorsa utilizzabile) sono costituiti dalle grandi strutture dell’Appennino centrale (Dorsale carbonatica umbro-marchigiana, Dorsale carbonatica laziale-abruzzese e la struttura carbonatica del Lazio meridionale) e degli apparati vulcanici tirrenici.
Il 46% dei prelievi idrici (1,7 miliardi di metri cubi) è dovuto al settore civile, quasi esclusivamente organizzato dal servizio collettivo del Servizio Idrico Integrato (al cui interno gli utilizzi agricoli e industriali serviti ammontano a non più del 2%). Il 39% dei prelievi (1,5 miliardi di metri cubi) è destinato all’agricoltura, di cui il 13% per usi collettivati gestiti dai Consorzi di bonifica e il 26% per usi individuali (autoapprovvigionamento). Il restante 14% (520 milioni di metri cubi) è prelevato dal settore industriale.
In aggiunta agli usi idropotabili, irrigui ed industriali, all’interno del Distretto vengono utilizzati oltre 20 Miliardi di m3/anno di acqua per alimentare i 384 impianti idroelettrici presenti nel territorio che, con una potenza installata di circa 2.000 MW, producono circa 4.800 GWh annui di energia elettrica.
Nel distretto sono attualmente in funzione n. 49 grandi invasi, per complessivi 1.583 milioni di m3, di cui 25 ad uso esclusivamente idroelettrico, 13 ad uso esclusivo irriguo e 2 ad uso esclusivo potabile (per complessivi 441 milioni di m3), e 9 ad uso prevalente idroelettrico con modesti prelievi per uso potabile e/o irriguo.
A causa delle importanti perdite presenti nel sistema di adduzione e di distribuzione dell’acqua, stimabili complessivamente in un valore di circa il 36%, a fronte di un prelievo idrico annuo di 3,6 miliardi di m3, il consumo effettivo di acqua da parte degli utenti si attesta intorno ai 2,3 miliardi di m3 (64% dei prelievi).
Le perdite maggiori sono riscontrabili nel settore idropotabile (51%), seguite dal settore irriguo collettivato (35%). Per gli usi irrigui in autoapprovvigionamento e industriale le perdite complessive sono stimate in circa il 20%. Il fabbisogno idrico annuo non è interamente soddisfatto per nessuno degli usi legittimi a causa di carenza della risorsa soprattutto nel periodo estivo. Complessivamente il deficit di risorsa idrica è stimabile in circa 300 milioni di m3/anno.
In aggiunta alle perdite della rete, il cui valore è andato progressivamente aumentando nel corso degli ultimi anni, si registra una importante riduzione nella capacità di accumulo delle acque meteoriche e delle acque superficiali da parte di alcuni grandi invasi del distretto ad uso irriguo ed idropotabile a seguito di fenomeni di interrimento o di riduzione dei volumi utili autorizzati (Madonna delle Mosse, Elvella, Mercatale, Marroggia, Montedoglio, Comunanza).