Piano di gestione delle coste
Gestione e difesa delle coste
I litorali sabbiosi italiani negli ultimi 60 anni hanno subito importanti modifiche, in alcuni casi alquanto irreversibili nel breve e medio termine, che ne hanno indebolito fortemente la stabilità morfologica ed esposto a rischio i beni naturali e antropici presenti.
A questa debolezza strutturale si devono sommare anche gli effetti dei cambiamenti climatici in corso, che generano l’innalzamento del livello del mare, mareggiate più intense e una drastica riduzione di apporto solido dei corsi d’acqua anche per la preoccupante diminuzione della piovosità. L’insieme di tali fenomeni sta rendendo la problematica delle coste italiane una emergenza nazionale. Occorre pertanto stabilire una strategia di azioni finalizzate a ridurre la vulnerabilità e l’esposizione dei territori costieri ai crescenti pericoli naturali a cui sono soggetti.
La pianificazione degli interventi di difesa delle coste, ai sensi del D.Lgs. 152/2006, è posta in capo alle Autorità di bacino distrettuali nell’ambito della pianificazione di bacino, mentre, per effetto del decentramento amministrativo, è prerogativa delle Regioni la “programmazione, pianificazione, e gestione integrata degli interventi di difesa delle coste e degli abitati costieri” (D.Lgs. n. 112 del 31 marzo 1998).
Inoltre, i corpi idrici costieri sono oggetto degli obiettivi previsti dalla Direttiva Quadro Acque, nell’ambito dei Piani di Gestione Distrettuali delle Acque e nei relativi Piani di Tutela delle Acque regionali. La gestione della costa ha, inoltre, connessioni con il Piano di Gestione del Rischio Alluvioni, in cui sono contenute le mappe delle alluvioni di origine marina in aree costiere e relative strategie di intervento nell’ottica della direttiva 2007/60/CE.